Debito pubblico, come si può annullare ?

Debito pubblico, come si può annullare ?

Navigando sul web alla ricerca di idee e soluzioni per i problemi che stanno portando l’Italia sul fondo di un baratro economico disastroso, ho trovato una cosa che voglio condividere e che di certo approfondirò nei prossimi giorni … parliamo di debito pubblico, cioè di quella cifra che è oggi superiore ai 2.000 miliardi di €.

Questo “mostro” è la cifra che l’Italia deve restituire a soggetti economici nazionali ed esteri, siano essi individui, imprese, banche o stati, che hanno sottoscritto un credito nell’acquisizione di obbligazioni o titoli di stato (BOT, BTP, CCT, CTZ etc) destinate a coprire il disavanzo del fabbisogno finanziario statale ovvero coprire il deficit pubblico nel bilancio dello Stato.

Non voglio oggi scendere nei dettagli del trattato di Maastricht o del Fiscal Compact, che avremo modo di approfondire in altri articoli, ma voglio parlare di una cosa che potrebbe aiutare l’Italia ad azzerare il suo debito pubblico.

Parliamo infatti di “debito detestabile o debito odioso

Annullare il debito pubblico si può ?

debito_pubblicoIl concetto di debito detestabile è stato introdotto dagli Stati Uniti nel dopoguerra e si definisce come tale un debito contratto dallo Stato con le banche o altri istituti, che però non porta benefici alla popolazione, ma anzi la danneggia. Il concetto importante è che un debito simile non si può pretendere che venga pagato dallo stesso popolo che ne ha già subito le conseguenze in termini d’interessi sul debito pubblico.

La storia e’ piena di nazioni che si sono viste ripudiare il proprio debito. E’ avvenuto in Iraq, quando Baghdad e Washington condonarono il debito che pesava sulle teste dei cittadini iracheni, perche’ il governo venne giudicato “illegale” e tirannico.

La diplomazia americana, dimostrando che si trattava di “debito detestabile”, e’ riuscita a cancellare il debito pubblico a carico della popolazione irachena. Per la prima volta nel 21esimo secolo una forza mondiale ha legittimato la nozione di debito detestabile.

La stessa cosa era gia’ successa in altre occasioni in passato. A Cuba, ad esempio, quando nel 1898 gli Stati Uniti entrarono in possesso dell’isola caraibica, ma si rifiutarono di accollarsi il debito monetario. E anche in Messico, quando nel 1883 il leader rivoluzionario Benito Juarez ha ripudiato il debito assunto per conto della nazione dall’imperatore Massimiliano I.

La cosa principale che il governo italiano dovrebbe fare è istituire una Commissione Indipendente in grado di fare una ricognizione del debito pubblico. Questo è un atto che si deve al popolo debitore, se esso lo richiede.

La ricognizione del debito ne farebbe capire meglio la sua formazione nel tempo e anche la liceità o meno della trasformazione di debiti privati in pubblici. Potremmo così capire come e perchè il rapporto debito/PIL è passato dal 103.6% del 2008 al 127% attuale.

L’analisi darebbe anche informazione sui creditori, in particolare dei grandi possessori del debito, e in ragione di questi potrebbero anche configurarsi conflitti di interesse con lo Stato. Anche questo E’ DOVUTO a un popolo.

Quando un debito pubblico è palesemente insostenibile ed aggrava le condizioni di un popolo in modo progressivo e intollerabile nello sforzo di volerlo pagare si DEVE tagliare o quantomeno RIDURRE !

Chi TACE su queste cose o addirittura è contrario ci sta imbrogliando.

Per spiegare come e perchè il taglio dei debiti non sia una cosa “estremista”, ho trovato uno studio pubblicato alla fine del 2011 dal Boston Consulting Group.

Non dare queste informazioni alla gente, mantendola ignorante e magari terrorizzandola parlando in continuazione di “default” e “fallimento” è un atteggiamento criminale.

La Grecia nel 2008 aveva un rapporto debito/PIL pari al 106%. Nel 2012 e dopo l’austerity che “mirava” a ridurlo, ma che in realtà tendeva ad aggravarlo, ha visto questo rapporto salire fino al 165%, con una conseguente e successiva crescita di sofferenze inflitte alla popolazione.

E’ pensabile che se l’Italia avesse ristrutturato il suo debito un anno fa, anche solo come duration e traslazione nel tempo, sarebbe ora in condizioni molto migliori, con gli spread più bassi, un’economia in condizioni meno complicate e, di certo, maggiori risorse per investimenti destinati allo sviluppo e alla crescita.

Richiedere una ricognizione del debito pubblico non ha bisogno di nessuna riforma epocale, non necessita di uscire dall’euro, non prevede riforme monetarie più o meno radicali o strumenti tecnici particolari. Di certo non è semplice ottenere un audit, ma è una cosa certamente praticabile che però necessità di pubblicità e di consenso.

La paura non può che essere quella che il destino dell’Italia sia già stato deciso … ma il web ci può aiutare, trasformando tante piccole voci in un solo grande urlo !

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