Oggi vorrei esserti d’aiuto se riceverai una delle circa 20.000 lettere che verranno spedite dall’Agenzia delle Entrate nei prossimi giorni per la verifica dei redditi relativa all’anno 2009. Innanzitutto ci saranno ampie possibilità di dimostrare di essere in regola, se l’Agenzia ha sbagliato a fare i conti … e questo è già un buon segnale. Vero è che, in tal caso, ci sarà comunque parecchio lavoro da fare.
Ma andiamo per ordine e intanto capiamo un pò meglio di cosa si stà parlando. Il Redditometro (o “accertamento sintetico di tipo induttivo“) è lo strumento attraverso il quale il Fisco vuole stimare il reddito presunto di un contribuente, sulla base delle spese che quest’ultimo ha effettuato, grazie ad una serie di indici fissati a priori, e successivamente convocarlo, per chiedergli di giustificare lo scostamento tra spese effettuate e reddito dichiarato.
Nella lettera allegata al redditometro che potremmo ricevere ci sarà un prospetto personalizzato con cui si potranno dare le giustificazioni utili e necessari a spiegare l’incongruità al 20 per cento tra la spesa sostenuta e il reddito dichiarato.
Ciò per dire che le verifiche da parte dell’Agenzia delle entrate scattano in tutti i casi in cui si registra uno scostamento del 20% tra i redditi dichiarati E le spese effettuate. In pratica fatto 100 il reddito annuale del singolo contribuente, l’accertamento scatta nel caso di spese complessive nel corso dell’anno per un importo pari a 120 (nella versione precedente del redditometro tale percentuale era pari del 25 per cento).
La determinazione sintetica del reddito viene effettuata mediante un calcolo basato su alcuni “indicatori di capacità contributiva“. In pratica, vengono considerate tutte le spese di un certo tipo che sono a conoscenza del fisco, le quali vengono moltiplicate per dei coefficienti legati alla “classe” attribuita al contribuente, sulla base di tre caratteristiche:
- composizione familiare (single, coppie con e senza figli, monoparentali);
- età (fino a 35 anni; 35-64 anni; oltre 65 anni);
- area geografica (Nord, Centro, Sud).
La moltiplicazione delle spese per i coefficienti porta alla determinazione del reddito presunto. Dopo averlo determinato, l’Agenzia delle Entrate invita il contribuente a comparire di persona (o per mezzo di rappresentanti), per giustificare lo scostamento tra spese e reddito, fornendo dati e notizie rilevanti ai fini dell’accertamento. Successivamente, il contribuente potrà avviare il procedimento di accertamento con adesione.
Volendo (ma serve tanta pazienza) il contribuente può controllare preventivamente la congruenza tra spese sostenute e reddito dichiarato tramite il Redditest, un software messo a punto dall’Agenzia delle Entrate.
Ricevuta la lettera dal fisco, il contribuente potrà fornire le provE che le spese sostenute nel periodo d’imposta sono state finanziate con:
a) redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d’imposta;
b) redditi esenti;
c) redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta;
d) redditi legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile.
Chi riceverà la lettera di accertamento dovrà quindi recarsi all’incontro con i funzionari, anche se sarà possibile spostare l’appuntamento in base alle proprie esigenze. All’incontro si svolgerà il contraddittorio che riguarderà le spese certe e contestate e la disponibilità dei beni accertati e per i quali l’Amministrazione possiede le informazioni sulle caratteristiche tecniche per la quantificazione delle spese di mantenimento, le spese per investimenti sostenute nell’anno. Se in tale sede verranno forniti chiarimenti esaustivi su “spese certe”, “spese per elementi certi”, investimenti e quota di risparmio dell’anno, l’attività di controllo si esaurisce nella prima fase del contraddittorio e l’attività di controllo si chiude automaticamente.
Se invece non si va al colloquio oppure non si forniscono tutti i chiarimenti richiesti, l’Agenzia approfondisce i controlli, ad esempio tramite indagini finanziarie. Esaurita questa fase l’Agenzia procede convocando nuovamente il contribuente al confronto. Nell’invito andranno indicati il maggior reddito accertabile, le maggiori imposte e le relative motivazioni e verrà formulata la proposta di adesione con le somme da versare. In tal caso, chi decide di pagare immediatamente ha diritto alla riduzione delle sanzioni.
Che dire … nonostante tutti gli strumenti che il Fisco ha a sua disposizione, questo strumento appare poco “garantista” visto che serve per chiedere a noi di dimostrare la nostra estraneità e la nostra lontananza da situazioni fuori dalle regole, qualora i dati a noi associati differiscano da tabelle e medie a volte confuse (ricorda molro i pessimi studi di settore che tanto male hanno fatto e stanno facendo a tante PMI). L’Italia, come sappiamo, è tra i primissimi posti in Europa (e forse al mondo) per evasione fiscale, record di certo poco onorevole, e credo che i circa 60 miliardi di evasione annuale stimata andrebbero cercati altrove. Ma se tutto ciò servisse per portare un maggiore equilibrio sociale in un paese flagellato e tartatassato dalla più alta pressione fiscale europea, ben venga anche il reddiotmetro. Ma la domanda è : a quando il POLITOMETRO ?
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