Da qualche tempo ho iniziato a studiare i concetti e le opportunità offerte dal crowdfunding e molte persone pensano che sia un matto e un credulone. Mi dicono che questa sembra una brutta parola e, soprattutto, rappresenti e racconti qualcosa di non vero. Come si può pensare di reperire capitali per mettere in piedi un’idea di business, senza poter offrire garanzie a chi partecipa finanziariamente al sostegno dell’idea ? Ma soprattutto, perché persone che non ci conoscono e non sanno chi siamo dovrebbero investire i loro soldi nella nostra impresa ? Domanda sbagliata perchè proprio qui stà il futuro.
Voglio partire spiegando che crowdfunding, dall’inglese crowd (folla) e funding (finanziamento), rappresenta un’azione che parte dal basso, la collaborazione tra persone che non si conoscono, ma che condividono una “vision”.
In sintesi il crowdfunding è questo : ho un’idea vincente di business, ma non ho i capitali da investire. Però sono determinato, ho le idee chiare e sono fiducioso della bontà dell’idea stessa : uso il web per “parlare, condividere e sviluppare” la mia idea, ottenendo così l’aiuto di tutti coloro che vogliono supportarmi, finanziarmi e quindi sfruttare ed approfittare della mia idea.
Per far capire meglio l’importanza del crowdfunding, sia a chi pensa che sia un pazzo e sia a chi, invece, ne ha già sentito parlare ma ancora non ha le idee chiare, voglio dire che all’estero, ed in particolare negli Stati Uniti, questo è uno strumento in uso da decenni e proprio negli States in molti, grazie a questo strumento, hanno potuto iniziare a realizzare i propri sogni. Vuoi un esempio ? Il Presidente Obama ha sostenuto la sua campagna elettorale con il crowdfunding … e non mi sembra poco !
In Italia il fenomeno si sta diffondendo a macchia di leopardo : alcune zone del nord si sono già strutturate da tempo, mentre al Sud si stenta a decollare, ma ci sono settori di nicchia dove ci si può e ci si deve inserire.
Il primo esempio italiano di crowdfunding è stato quello degli “yellow,” un gruppo musicale di Bari che ha chiesto di essere vestito per il Sziget festival di Budapest e ha usato il canale di indiegogo per raggiungere l’obiettivo. Il loro obiettivo è stato centrato ed oltre ad essere stati vestiti, hanno riconosciuto quanto previsto sia al vincitore che ad un fortunato che ha vinto l’abbonamento per due persone per tutto il festival. La “chiave” del loro successo è stata la provocazione di “essere costretti a cantare nudi” : grazie al web hanno raccolto 6.019€ e raggiunto il loro obiettivo!
In Italia, differentemente da altri paesi, la principale difficoltà che incontra il crowdfunding è lo scettiscismo, ma è ormai dimostrato che le idee, utilizzando il crowdfunding, si possono realizzare. Se poi sono anche sogni … ancora meglio.
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